Dall'inizio di novembre fino all'Epifania è un brulichio incessante di appassionati di arte presepiale o semplici curiosi. I vicoli tra Piazza San Domenico Maggiore e i Tribunali, passando per Via San Biagio dei Librai fino a San Gregorio Armeno, sono gremiti di persone sino all'inverosimile.
E' proprio lì, tra il decumano maggiore e il decumano minore, che si concentra tutta la produzione artigianale napoletana di pastori e di presepi: una tradizione che non trova eguali al mondo e che richiama turisti in ogni periodo dell'anno. Le botteghe di San Gregorio Armeno, infatti, sono aperte oltre il periodo natalizio, in quel ritmo senza fine di un lavoro che va avanti da generazioni.
Risale al Settecento la grande diffusione del presepe (ma se ne ha notizia già intorno al 1025), durante il regno di Carlo III, quando cominciò a farsi strada il mestiere del "figurinaio", creatore di pastori di terracotta o di ceramica, dipinti a mano e abbigliati di tutto punto. Al mestiere del figurinaio si ricollega un nome illustre, quello di Giuseppe Sanmartino , autore, tra l'altro, del celeberrimo Cristo Velato, conservato nella Cappella di San Severo di Napoli.
E allora, in una delle tante botteghe artigiane del cuore di Napoli, si possono acquistare statuette di terracotta o di stoppa, con l'anima di ferro e la testa di ceramica: popolani e re magi, sacra famiglia e accessori di tutti i tipi, oltre, ovvio, a presepi di qualsiasi dimensione, in miniatura o in campana. E ancora: contadini, pescatori, artigiani, mendicanti, tutto un popolo colto nelle attività quotidiane o in momenti di svago, nei mercati, nelle botteghe, nelle taverne, nelle vie e nelle piazze, in scorci di vita cittadina o paesana
Difficile descrivere a parole o con immagini la moltitudine di botteghe, negozietti e bancarelle coloratissime che affollano Via San Gregorio Armeno: si è subito sopraffatti dalla quantità e dalla varietà dell’offerta. Qui si può trovare di tutto per il presepe: dalle casette di sughero o di cartone in varie dimensioni, agli oggetti “meccanici” azionati dall’energia elettrica come mulini a vento o cascate, dai pastori di terracotta dipinti a mano a quelli alti 30 cm con abiti in tessuto cuciti su misura.
Ci sono pure i pastori venditori di frutta, di pesce, il macellaio e l’acquaiola; ma pure il pizzaiolo “robotizzato” che inforna la pizza, i classici come Benito ed i Re Magi e naturalmente la Sacra Famiglia, con il corredo di bue ed asinello, in tutte le dimensioni, fatture e prezzi. Ma accanto a vere e proprie opere d’arte, frutto del lavoro di famiglie artigiane che si tramandano il mestiere da intere generazioni, si trovano aggetti a dir poco kitsch, che però denotano la fantasia e l’ironia dei napoletani: la statuetta (ma sarebbe meglio dire la caricatura) del politico o del VIP del momento è oramai divenuta uno dei classici sulle bancaralle di via San Gregorio Armeno.
Via San Gregorio ArmenoLa pittoresca via dei pastori a Napoli