venerdì 31 ottobre 2014

La mummia più bella del mondo

 

Un libro da HalloweenLa Veglia Eterna. Il lettore viene accompagnato a scendere i gradini che conducono alle catacombe e, oltrepassato il cancello, eccole: le mummie. Riposano in piedi nelle nicchie bianche, nei loro antichi abiti, e assomigliano a una versione macabra delle vecchie foto in bianco e nero, in cui uomini con grandi baffi e donne con grandi sottane se ne stavano in posa, impalati come manichini. Tra queste spicca la piccola Rosalia, dolcemente adagiata nella sua minuscola bara: il suo volto è sereno, la pelle appare morbida e distesa, e le lunghe ciocche di capelli biondi raccolte in un fiocco giallo le donano un’incredibile sensazione di vita. Se Rosalia Lombardo è stata imbalsamata, come altri corpi presenti nelle Catacombe, la maggior parte delle salme ha invece subìto un processo di mummificazione naturale – vale a dire senza che fossero eliminati viscere e cervello oppure iniettati particolari liquidi conservanti. La mummificazione è una tradizione antichissima in Europa, che in Sicilia ha preso particolarmente piede, e le Catacombe di Palermo rimangono l'espressione più straordinaria di questa tradizione, in ragione del numero di corpi conservati al loro interno (1252 corpi e 600 bare in legno, alcune delle quali vuote, secondo un censimento del 2011). Pagina dopo pagina, il libro si offre come una guida storica e storico-artistica alla più grande collezione di mummie spontanee e artificiali al mondo.

I Frati Cappuccini si stabilirono a Palermo, presso la chiesa di Santa Maria della Pace, nel 1534. Inizialmente furono gli unici a essere sepolti in loco anche se, più che una vera e propria sepoltura, si trattava piuttosto di una fossa comune, o “carnaia”, com'era chiamata al tempo: i corpi venivano calati dall'alto avvolti in un lenzuolo, e adagiati in questa fossa sotterranea che si apriva, come una grossa cisterna, sotto l'altare di Sant'Anna. Dato che la comunità dei Cappuccini a Palermo stava crescendo, per motivi di salubrità e questioni di spazio c’era bisogno di un cimitero più grande. Così qualche anno prima del 1599 vennero avviati degli scavi per costruire un luogo di sepoltura sotterraneo, dove per prima cosa sarebbero stati spostati i resti umani contenuti nella vecchia “carnaia” ormai stracolma. Ma, una volta aperta la pietra che sigillava la fossa comune, ecco la sorpresa: quarantacinque cadaveri, buttati là sotto – senza casse e sovrapposti gli uni agli altri – furono ritrovati praticamente intatti. Il fatto aveva senza dubbio un che di prodigioso, e si decise pertanto di esporre quaranta di queste salme nel nuovo vano scavato nella terra, collocandole tutte attorno alle pareti, e ponendo un'effigie della Madonna in una nicchia al centro. Le cinque salme incorrotte che non trovarono spazio lì dentro probabilmente ritornarono nella fossa comune. La notizia dei corpi ritrovati intatti portò una certa fama al convento: a poco a poco, i Cappuccini cominciarono ad accogliere un numero sempre maggiore di salme di “secolari” finché, nel 1783, decisero di concedere la sepoltura a chiunque ne facesse richiesta. Da allora il cimitero conventuale divenne una specie di zona franca, sempre esplicitamente escluso da tutte le leggi civili emanate in materia di sepolcri, finché venne chiuso nel 1880, salvo accettare in via eccezionale ancora due salme nei primi anni del XX Secolo; la prima, nel 1911, fu quella di Giovanni Paterniti, viceconsole degli Stati Uniti. La seconda fu quella di Rosalia Lombardo, una bambina di due anni morta nel 1920 e oggi nota come “la mummia più bella del mondo”.

Catacombe dei Cappuccini di Palermo

Instant Street View

 

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Cliccate qui per collegarvi a Instant Street View. Inserite l’indirizzo o il nome della città da esplorare e, in pochi secondi, sarete indirizzati nel luogo da voi scelto. Utilizzando i comandi in alto a destra, si possono scegliere delle località casuali, guardare la mappa dall’alto, scattare l’immagine che state guardando oppure condividere l’esatta posizione generando un link statico.

googlestrettwieev

san francesco giffoni

giovedì 30 ottobre 2014

The Duet

 

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Glen Keane, famoso per titoli come “La Sirenetta”, “La Bella e la Bestia” e “Aladin”  ha ora creato un nuovo splendido corto animato per Google che s’intitola: The Duet. Si tratta di una storia d’amore fatta di linee semplici su sfondo blu che sta facendo emozionare la rete.

mercoledì 29 ottobre 2014

Mayokero

 

mayokero

Made out of love and admiration for all the musicians and visual artists who's art we grew up listening to and staring at.
Roy's "Acowpella Beatbox" album at: http://roykafri.bandcamp.com/

martedì 28 ottobre 2014

Studiamo In Rete

 

studiamo in rete

Su StudiamoinRete.it gli strumenti offerti dalle tecnologie multimediali affiancano quelli della tradizionale lezione frontale per superarne i limiti e favorire l'acquisizione in modo attivo, semplice e intuitivo di un metodo di studio efficace che consenta di collegare fra loro le informazioni e di sviluppare spunti di riflessione critica.
Un ambiente di apprendimento innovativo consente a chi studia di arricchire in modo integrato le lezioni e i materiali presenti sul sito con la consultazione completamente gratuita di atlanti, vocabolari, enciclopedie, e-book, audiolibri; nello spazio Cultura online è possibile approfondire gli argomenti studiati, attualizzandoli alla luce del dibattito culturale contemporaneo.

StudiamoinRete.i  è un'idea di Giuseppe Genzardi e Massimo Genzardi.
Attualmente collaborano alla redazione del Sito web anche
Fabiola Riccobono e Oriana Furnari. Le informazioni principali, la mission e la descrizione di StudiamoinRete.it sono sulla nostra pagina Facebook.

lunedì 27 ottobre 2014

Type R

 

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Durante la visione del video…clicca il tasto R

sabato 18 ottobre 2014

MechanicMind

 

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Il Blog del fai da te in ambito automobilistico. Trovi articoli su riparazioni e sostituzioni dei componenti della tua auto. Personale esperto pubblica i post e risponde ai tuoi quesiti.

www.mechanicmind.it

giovedì 16 ottobre 2014

Tuck me in

 

La prossima volta che vi chiedono di rimboccare le coperte, ricordatevi di guardare sotto il letto.

martedì 14 ottobre 2014

Steal My Girl

 

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Harry Styles. @Harry_Styles ·  27 ott

You legends broke the @Vevo record for the most views in 24 hours with the Steal My Girl video. Legends. Thank you

I One Direction hanno conquistato il record VEVO con il nuovo video di “Steal My Girl” superando quota 19.6 milioni di visualizzazioni nelle prime 24 ore, risultato ottenuto da Nicki Minaj con il videoclip di Anaconda: a confermare la notizia Harry Styles che nel primo pomeriggio di Lunedì 27 Ottobre ha pubblicato un tweet per ringraziare i fan.

Steal My Girl, il nuovo video dei One Direction: girato da Ben Winston, già regista di Best Song Ever, con un inizio metacinematografico ricco di citazioni e spunti, il video che accompagna il singolo della boyband inglese vede i cinque ragazzi incontrare l'attore Danny DeVito nei panni di un regista estremamente visionario, che affida a Harry, Louis, Zayn, Niall e Liam l'interpretazione delle parti di cinque concetti precisi (amore, pericolo, mistero, luce, e potere).

domenica 12 ottobre 2014

Ambition

 

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L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha diffuso un cortometraggio di circa 7 minuti intitolato “Ambition”.  I due protagonisti della storia si trovano su un pianeta extraterrestre e discutono di alcuni temi come la presenza di acqua sui pianeti e l’origine della vita, che sono anche alcuni degli argomenti al centro della missione della sonda Rosetta, spedita dall’ESA verso la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko per studiarne le caratteristiche. Secondo diverse teorie, infatti, le comete aiutarono a portare l’acqua sul nostro pianeta, e forse anche gli ingredienti necessari per formare la vita.

Dopo un viaggio durato 10 anni, mercoledì 6 agosto 2014 la sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è entrata nell’orbita della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, che si trova a oltre 400 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Le comete sono corpi celesti di solito piccoli, simili agli asteroidi, ma formati quasi completamente da ghiaccio. Non era mai successo prima nella storia che un oggetto costruito dall’uomo entrasse nell’orbita di una cometa: per farlo la sonda ha terminato una serie di complicate manovre e grazie ai risultati ottenuti potrà seguire a distanza ravvicinata e girare intorno a 67P/Churyumov-Gerasimenko, studiandone le caratteristiche. Se qualcosa fosse andato storto, l’intera missione sarebbe fallita.

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La sonda rilascerà a novembre del 2014 il lander Philae, che raggiungerà la superficie della cometa. Inoltre, seguirà la cometa nel suo viaggio verso il perielio, studiando i processi che conducono alla formazione ed evoluzione della coda e della chioma della cometa. Intanto si è fatta una stima della sua massa, sembra che pesi circa dieci miliardi di tonnellate.

Rosetta fu lanciata nel 2004 e da allora ha viaggiato per 6,4 miliardi di chilometri, seguendo un percorso alquanto tortuoso, che ha però permesso di sfruttare la spinta data dalle orbite di alcuni pianeti per i suoi spostamenti. Rosetta ha compiuto tre passaggi ravvicinati (in termini astronomici, quindi non così vicini) alla Terra e uno a Marte. Alimentata da una serie di batterie collegate a un sistema di pannelli solari, ha compiuto parte del viaggio da spenta per risparmiare energia. Fu quasi completamente disattivata nel 2011 mentre si trovava a circa 800 milioni di chilometri dal Sole e alle spalle dell’orbita di Giove, perché troppo distante dalla nostra stella per ricevere energia.  La sonda si è risvegliata alla fine dello scorso gennaio, con sollievo da parte dei ricercatori dell’ESA che non ne avevano più notizie da circa 31 mesi. Grazie a un timer interno, Rosetta ha riattivato i suoi sistemi, orientato la sua antenna verso la Terra e infine inviato un segnale, confermando di essere regolarmente operativa. Al momento del risveglio si trovava a 9 milioni di chilometri dalla cometa, ora la sua distanza è di circa 100 chilometri.

sabato 11 ottobre 2014

Wikemoji

 

wikemoji

Gli emoji (絵文字?) sono una specie di emoticon avanzate molto popolari in Giappone. Il nome deriva da 絵 (immagine) e 文字 moji (lettera). Queste emoji sono statiche e vengono utilizzate sia negli SMS che nelle e-mail. 

Wikemoji un curioso dizionario che raccoglie frasi composte interamente da emoticon e dalle sempre più diffuse emoji di orgine giapponese. Wikemoji che vuole raccogliere in maniera ragionata queste frasi che sono disponibili per essere copiate e condivise direttamente sul social network

giovedì 9 ottobre 2014

L’uomo che non esiste

 

Head B 2y 2 (3h 55m)

Chris Jones che ha realizzato un incredibile volto animato di una persona che in realtà non esiste.  Elaborato con i software Lightwave, Sculptris e Krita, il rendering dell’animazione ha richiesto più di 800 ore. Il video mostra lo stato dell’arte della grafica digitale che, sfruttando la grande potenza di calcolo degli attuali computer, raggiunge livelli di realismo che sfiorano quasi la magia.  Rughe, pori, riflessi di luce sulla pelle sono naturalissimi ingannando anche gli occhi di persone esperte.

sabato 4 ottobre 2014

L’animale che dunque sono

 

InSitu-(03)

Eric Pillot è un fotografo francese: vive a Parigi e si occupa, soprattutto, del rapporto tra uomo e natura. Il suo lavoro più celebre si intitola “In Situ” e nel 2012 ha vinto il prestigioso Prix Hsbc pour la Photographie. Per realizzarlo Pillot è stato nei principali parchi zoologici d’Europa (soprattutto in Germania). I pinguini, gli scimpanzé, i rinoceronti, i fenicotteri e i molti altri animali protagonisti delle sue foto sono inseriti, come componenti di arredo, all’interno di spazi e ambienti costruiti in modo rigoroso e geometrico.

InSitu-(11)

Per presentare il suo lavoro Pillot ha scelto una citazione dal libro “L’animale che dunque sono” del filosofo francese Jacques Derrida.

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«Ho cercato di trovare attraverso queste fotografie una forma di prossimità con gli animali selvatici. Ho cercato di descrivere le architetture degli zoo e gli esseri animali che le abitano: si suppone, o si spera, che siano ben nutriti, curati, protetti…ma sappiamo anche che sono imprigionati. A meno che non vengano rimesse in libertà le antilopi dei parchi non sperimenteranno mai né gli artigli dei predatori né le folli corse nella savana. (…) Questi animali sembrano rappresentare qualche cosa dell’animale che è in noi, in tutta la sua diversità».

In-Situ-7

qui tutte le foto