martedì 5 agosto 2014

Il canto di un carrettiere

 

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Vent’anni fa si spegneva a Lampedusa Domenico Modugno, cantante e musicista che da Sanremo conquistò il mondo con “Nel blu dipinto di blu”, meglio conosciuta come “Volare”, ancora oggi tra le canzoni simbolo della musica italiana. Era nato a Polignano a Mare nel 1928, figlio di una guardia municipale che l’avrebbe voluto carabiniere e che invece decise il suo destino artistico insegnandogli a suonare la chitarra e la fisarmonica. Irrequieto e ambizioso, lascia presto la Puglia e pur d’iniziare la carriera artistica si presta ai lavori più umili, prima a Torino e poi a Roma, dove si fermerà per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia. Il dopoguerra lo vedrà attore teatrale e conduttore di trasmissioni radiofoniche, fino al debutto discografico nel 1953 con la RCA Italiana, con canzoni in dialetto salentino e siciliano, retaggio di quella tradizione popolare dei cantastorie che fu la sua prima esperienza musicale, come lui stesso ricorderà: «Una notte, quando avevo tre anni, a Polignano a Mare, fui svegliato da un suono bellissimo, che solo in seguito decifrai come il canto di un carrettiere: quella per me fu la “musica” per molto tempo. Per questo ho iniziato a cantare con quelle canzoni: il cantastorie stava dentro di me, non era una scelta precisa».

“…Galleggiando dolcemente

e lasciandosi cullare

se ne scende lentamente

sotto i ponti verso il mare

verso il mare se ne va

chi mai sarà, chi mai sarà

quell’uomo in frack. …”

www.domenicomodugno.it/sito/

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