mercoledì 14 gennaio 2015

Je suis “decameron”

 

decamerone

A partire dalla metà del XVI secolo il sistema di controllo delle scritture andò organizzandosi e istituzionalizzandosi per poter far fronte alla lotta contro l’eresia. Fu così istituito L’Indice dei libri proibiti voluto da Papa Paolo IV Carafa nel 1559 come “filtro” per poter fronteggiare le accuse, anche se velate, degli scrittori del tempo. L’ordine da Roma era tassativo: «…Per niun modo si parli in male o scandalo de’ preti, frati, abbati, abbadesse, monaci, monache, piovani, provosti, vescovi, o altre cose sacre, ma si mutino lj nomi; o si faccia per altro modo che parrà meglio». Il Decameron apparve nell’Indice dei libri proibiti alla lettera B nel seguente modo: «Boccacci Decades seu novellae centum quae hactenus cum tollerabilibus erroribus impressae sunt et quae posterum cum eisdaem erroribus imprimentur». (Le decadi di Boccaccio o Cento Novelle che finora sono state stampate con errori intollerabili e che in futuro saranno stampate con i medesimi errori).

Delle brache della badessa o La badessa e le brache del prete sono due dei titoli con cui è conosciuta la seconda delle dieci novelle narrate durante la nona giornata del Decameron, il secondo lunedì dall'inizio delle vicende in cui è ambientata l'opera.

Come già nel primo giorno, il tema che può essere trattato è libero. Emilia infatti, la regina della giornata, dice che si può raccontare di ciò che più piace ("si ragiona ciascuno secondo che gli piace e di quello che più gli aggrada")

La novella della badessa è raccontata da Elissa che sceglie di parlare delle astuzie amorose e di celebrare coloro che grazie all’ ingegno sono riusciti a capovolgere una situazione sfavorevole a loro favore senza ripercussioni negative.

 

Levasi una badessa in fretta e al buio per trovare una sua monaca, a lei accusata, col suo amante nel letto; e essendo con lei un prete, credendosi il saltero de’ veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose; le quali vedendo l’accusata, e fattalane accorgere, fu diliberata e ebbe agio di starsi col suo amante.
1. Già si tacea Filomena, e il senno della donna a torsi da dosso coloro li quali amar non volea da tutti era stato commendato; e così in contrario non amor ma pazzia era stata tenuta da tutti l’ardita presunzion degli amanti, quando la reina a Elissa vezzosamente disse: – Elissa, segui –; la qual prestamente incominciò:….

continua 

decamerone 1

il riassunto qui:

C'era una volta in Lombardia un monastero famoso per la sua devozione religiosa. Tra le monache ce n'era una di particolare bellezza di nome Isabetta che era solita ricevere viste da un parente alla lontana. Ben presto le grate che li separavano divennero per i due giovani una barriera troppo dolorosa da sopportare e cercarono il modo per incontrarsi senza ostacoli. La soluzione fu più semplice di quanto si pensasse e gli amanti iniziarono ad incontrarsi nella di lei cella, di notte. Una volta però il ragazzo fu notato da una con-sorella che lo spifferò immediatamente alle altre religiose che decisero di montare la guardia per comunicare alla badessa eventuali altri incontri sconventienti. E quel giorno non tardò ad arrivare...così corsero quindi a svegliare la superiora che

si vestì frettolosamente al buio e raggiunse il capezzale degli amanti. Qui trascinò fuori dal letto Isabetta e la mise come davanti ad un tribunale di accusa. Tutti gli occhi erano rivolti alla peccatrice che non osava alzare i suoi da terra ma, dopo aver ascoltato mille rimproveri, trovò il coraggio per alzare lo sguardo e disse alla badessa che avrebbe ascoltato pazientemente tutto ciò che lei aveva da dirle se solo...si fosse sistemata la cuffia che aveva in testa! Usimbalda, la badessa, si stupì della risposta della giovane e la invitò a pensare alle sue azioni piuttosto che al suo copricapo ma Isabetta insistette ancora sul copricapo della badessa e fece sì che tutte le consorelle si girarono a vedere che stranezza avesse mai la superiora in testa. E mentre Usimbalda scopriva con le mani quello che le altre scoprivano con gli occhi...ci fu un momento di totale imbarazzo per la scoperta che la badessa aveva in testa...un paio di pantaloni da prete, ovvero colui con il quale stava giacendo quando le monache la svegliarono! Così, senza poter più far finta di nulla, dichiarò che era evidente che era impossibile difendersi dalle tentazioni della carne e disse che potevano fare così anche tutte le altre, con discrezione. Cosa che provocò in alcune sdegno ed in altre...entusiastica partecipazione!

adattato da La badessa delle braghe, in Decameron, di Giovanni Boccaccio

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