I dettagli della vita di Trotula sono sconosciuti. Di lei si sa che visse attorno al 1050 a Salerno, città aperta agli scambi economici e culturali con tutto il Mediterraneo, uno dei luoghi più vitali del mondo allora conosciuto. Discendeva dall'antico casato dei “de Ruggiero” e , come membro della nobiltà, ebbe la possibilità di frequentare le scuole superiori e di specializzarsi in medicina. Non ci sono testimonianze dirette dei suoi studi, ma diverse annotazioni si riferiscono a lei in tal senso. Sposò il medico Giovanni Plateario da cui ebbe due figli che continuarono l'attività dei genitori.
La Scuola Medica di Salerno fu il primo Centro di Cultura non controllato dalla Chiesa e divenne talmente rinomata da essere considerata la prima università d'Europa. In quel luogo si cominciò a tradurre dall'arabo in latino i testi di medicina degli antichi scienziati greci, rendendoli nuovamente accessibili agli studiosi occidentali. La Scuola era aperta anche alle donne che la frequentavano sia come studentesse che come insegnanti e Trotula fu uno dei suoi membri. Le sue lezioni furono incluse nel De agritudinum curatione, una raccolta degli insegnamenti di sette grandi maestri dell'università e collaborò con il marito ed i figli alla stesura del manuale di medicina Practica brevis.
Trotula ebbe idee innovative sotto molti aspetti: considerava che la prevenzione fosse l'aspetto principale della medicina e propagava nuovi e per l'epoca insoliti metodi, sottolineando l'importanza che l'igiene, l'alimentazione equilibrata e l'attività fisica rivestono per la salute. Non ricorse quasi mai a pratiche medievali rivolte all'astrologia, alla preghiera e alla magia. In caso di malattia consigliava trattamenti dolci che includevano bagni e massaggi, in luogo dei metodi radicali spesso utilizzati a quel tempo. I suoi consigli erano di facile applicazione e accessibili anche alle persone meno abbienti…
La leggenda ci ha consacrato Trotula come una donna bellissima, esperta nell`uso delle erbe e acuta fisiologa, tanto nota che a seguire il suo funerale nel 1097, si racconta, ci sarebbe stato un corteo funebre di oltre tre chilometri. La sanatrix salernitana, la quasi magistra della Scuola di Salerno, come viene definita in alcuni manoscritti, partecipa al contempo di storia e di leggenda: particolari biografici attestati si mescolano all`aneddotica popolare alimentata dalla stima unanime che per secoli ha accompagnato le opere di medicina tradite sotto il suo nome. Storicamente Trotula si identifica con una nobile della famiglia dei Ruggiero (1), vissuta intorno al 1050, che fu moglie del celebre medico Plateario e madre degli altrettanto famosi medici Magistri Platearii.
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