sabato 21 marzo 2015

Monache 2.0

 

papa e monache

Ci dispiace che la signora Littizzetto, che abbiamo apprezzato in altre occasioni, abbia pensato che le represse monache di clausura stessero aspettando il Papa per abbracciare un uomo… Probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini… se avessimo voluto. Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?

Le monache di clausura le hanno cantate a Luciana Littizzetto. E altro che suor Cristina: stavolta l’assolo è stato ben più acuto.

Lucianina aveva irriso la loro reazione affettuosa di fronte a Papa Francesco (letteralmente preso d’assalto, in barba a qualsiasi protocollo).

Una sequenza troppo divertente per sfuggire a Luciana Littizzetto, la quale su Rai3 ha commentato: “non si capisce perché erano tutte attorno al Papa, se perché non hanno mai visto un Papa o perché non hanno mai visto un uomo“. Una battuta ironica, ma decisamente poco fantasiosa

Nei gruppi di visitatori lo stupore è ogni volta grande quando si lasciano alle spalle la scalinata monumentale della chiesa di Santa Maria in Gerusalemme. In strada, su via Pisanelli, alla fine dell'Anticaglia, lì sul decumano superiore, avvertono ancora la potenza dell'essenzialità. Un respiro della Storia persistente, secolare, che oltrepassa la visione dell'atrio affrescato di epoca rinascimentale o della maestosa essenzialità della chiesa in stile cappuccino dominata dal legno. A pochi metri dallo sciamare turistico continua con ritmi antichi la quotidianità umile, la vita dedicata alla preghiera delle tredici monache di clausura del Monastero delle Trentatré. E capita molto spesso che qualcuno di quel gruppo ritorni, da solo, durante la settimana, per avvicinarsi alla ruota degli esposti, aprendo il proprio animo.

da Storia di Madre Rosa, la clausura su Facebook  (la Repubblica)

 

Monastero Clarisse Cappuccine Napoli su Facebook

www.cappuccineit/33.

Il Chiostro delle Trentatré è un chiostro monumentale di Napoli ed è ubicato tra via Anticaglia e via Pisanelli.  Fu fondato nel XVI secolo da Maria Longo, del terz'ordine dei francescani, alla quale si deve inoltre la costruzione dell'Ospedale degli Incurabili. Il chiostro venne edificato sul suolo della chiesa del Presepe annessa al preesistente monastero di Santa Maria di Gerusalemme, che fu abbattuta per lasciar posto all'attuale edificio.  Di pianta rettangolare, il chiostro, venne restaurato nel XVIII secolo con l'uso di modesti stucchi, tutt'oggi conservati.  È abitato da monache di clausura, quindi non è visitabile.

Napoli e la fede vanno d’amore e d’accordo fin dai tempi in cui il Cristianesimo muoveva i primi passi. Lo dimostra l’amore e la devozione che i partenopei nutrono da sempre per il loro patrono Gennaro.  Di conventi e monasteri è stracolma Napoli, residenza storica di monaci e cardinali, frati, preti e suore. Fu nella città di Partenope che nel 1294 Celestino V trasferì la sede papale, al seguito di re Carlo d’Angiò.

da  Monasteri di clausura. In preghiera con vista sull’Eden

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