Per tutelare l'italiano che scompare, la Società Dante Alighieri, che dal 1889 si propone diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ha lanciato la campagna «Adotta una parola». In collaborazione con quattro dizionari d’italiano (Devoto Oli, Garzanti, Sabatini Coletti e Zingarelli) ha selezionato le parole in via d'estinzione nella nostra lingua.
Sul sito dell'iniziativa, chiunque ami l'idioma del bel paese può scegliere una parola, adottarla e diventarne il custode per un anno, impegnandosi a promuoverne l’utilizzo, segnalarne abusi e registrare nuovi significati. L'aspirante custode deve indicare la motivazione della scelta e sottoscrivere una dichiarazione simbolica d'impegno: in cambio, riceverà un certificato (digitale) di adozione.
Anche Dario Fo ha partecipato.
Dario Fo ha scelto l’antico termine lombardo gibigianna: “gibigianna dal punto di vista onomatopeico e, azzarderei, melodico, è di gran lunga più piacevole, oserei dire poetico, di tutti gli altri termini usati nella lingua ufficiale proprio perché riesce a dare il senso del fremere nell’aria di qualcosa che giunge improvviso come muovendosi per gioco magico. Gibigianna significa illusione o, se preferite, trappola melodiosa e affascinante.”
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