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lunedì 2 gennaio 2017

Madonna che allatta

 

madon a che allatta

Ho allattato Rossella per 15 mesi. Ai suoi primi vagiti c'era poco da discutere. Quindi qualsiasi posto era opportuno. Ho allattato in uffici pubblici, sul lungomare, in chiesa, sul traghetto, sul treno, al ristorante, a stretto contatto con altre persone che non mi hanno mai messa a disagio; piuttosto ho sempre ricevuto sorrisi e sguardi che mi hanno trasmesso il rispetto e la sensibilità che questo gesto naturalissimo merita.

monica

Ma mai, ripeto mai, mi è stato proibito di farlo. E perchè mai? E' l'emblema della maternità.   Io spero che il direttore delle Poste di Biella si faccia un esame di coscienza, ricomponga quanto prima l'equivoco e inviti presto la giovane mamma cui ha vietato di allattare al seno all'ufficio postale (possibilmente più attrezzato per qualsiasi eventualità) con la sua famiglia.

mamma che allatta

martedì 6 dicembre 2016

Una parola per Alberto

 

Grazie Nicola

Emozione a mille. Cuore in fibrillazione. Cervello in tilt. Il minuto trascorso in sua compagnia è valso tutta l'Odissea pomeridiana. Per pochi secondi il caos intorno a noi è diventato silenzio, eravamo solo io e lui a parlare di arte, a discutere della reale identità di Monna Lisa (o Monna Pacifica?!). Alla fine non ho potuto non chiedergli un bacio, quando mi ricapita! Ieri ho avuto la prova che Alberto Angela non è solo un uomo di grande cultura e con la voce suadente, m...a possiede anche un cuore immenso, una pazienza sconfinata ed un sorriso sincero ed irresistibile. Non tutti al posto suo avrebbero protratto il firma copie oltre l'orario di chiusura della libreria.
Dovete assolutamente leggere il suo libro sulla Gioconda (o Monna Pacifica), in tanti lo hanno acquistato ieri solo per incontrarlo, io lo avevo già divorato in meno di 48h.
PS: chissà che un giorno il mio percorso lavorativo non si incroci con il suo, la me bambina che lo seguiva già a soli 6 anni ne sarebbe felicissima.

mercoledì 29 giugno 2016

Splendida, sublime Eleonora di Toledo

 

Portrait of Eleanor of Toledo with her Son Giovanni (1545-1546)

Splendida, anzi sublime, ma fredda come il marmo e sinceramente detestata dai suoi sudditi che la considerano superba e distante. Religiosissima e sprofondata in preghiere dalla mattina alla sera, ma con il vizio del gioco d’azzardo e delle scommesse. Sposa felice, nonostante un matrimonio ovviamente combinato, però madre sventurata perché un destino tragico colpisce quasi tutti gli undici figli che mette al mondo. Eleonora di Toledo (1522-1562), la bellissima moglie spagnola del duca Cosimo I di Toscana, potrebbe essere una delle tante consorti regali della sua epoca se non fosse che, guarda caso, a Firenze vive e lavora il Bronzino, ritrattista fra i più grandi e sensibili del Rinascimento. E lui, in un celebre quadro oggi ovviamente agli Uffici, della duchessa ci mostra non solo l’innegabile fascino fisico, fatto di occhi azzurri in un viso dall’ovale perfetto, capelli biondi, personale slanciato, pelle bianchissima, grazia ed eleganza suprema, ma anche l’anima più profonda ed il carattere. Perché basta uno sguardo per capire che questa Eleonora Alvarez de Toledo, dall’alto di una notevole ed innegabile alterigia e di un supremo distacco, è pienamente consapevole della sua origine quasi regale (è la figlia del ricchissimo ed influente viceré spagnolo di Napoli) e che il suo matrimonio fiorentino, tutto sommato, non è stato un affarone.

domenica 27 marzo 2016

Incipit

 

snoopy_incipit

Gli inizi dei libri – i cosiddetti “incipit” – sono un oggetto di culto. Anni fa a raccoglierli erano solo alcuni libri, ma è con Internet che la moda è iniziata davvero. I siti dedicati sono migliaia, in Italia e nel resto del mondo. Alcuni si limitano a elencarli, altri li hanno divisi in categorie, ci sono giochi per indovinarli e guide più o meno raffazzonate su come scriverne di bellissimi…-

“A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era cosí bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all'improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline. – Siete sane, siete giovani, – dicevano, – siete ragazze, non avete pensieri, si capisce –. Eppure una di loro, quella Tina che era uscita zoppa dall'ospedale e in casa non aveva da mangiare, anche lei rideva per niente, e una sera, trottando dietro gli altri, si era fermata e si era messa a piangere perché dormire era una stupidaggine e rubava tempo all'allegria.”  (La bella estate” di Cesare Pavese)

"All'inizio di un luglio straordinariamente caldo, verso sera, un giovane scese per strada dallo stanzino che aveva preso in affitto in vicolo S., e lentamente, come indeciso, si diresse verso il ponte K. Sulle scale riuscì a evitare l'incontro con la padrona di casa. Il suo stanzino era situato proprio sotto il tetto di un'alta casa a cinque piani, e ricordava più un armadio che un alloggio vero e proprio. La padrona dell'appartamento, invece, dalla quale egli aveva preso in affitto quello stambugio, vitto e servizi compresi, viveva al piano inferiore, in un appartamento separato, e ogni volta che egli scendeva in strada gli toccava immancabilmente di passare accanto alla cucina della padrona, che quasi sempre teneva la porta spalancata sulle scale. E ogni volta, passandole accanto, il giovane provava una sensazione dolorosa e vile, della quale si vergognava e che lo portava a storcere il viso in una smorfia. Doveva dei soldi alla padrona, e temeva d'incontrarla.  (Delitto e castigo” di Dostoevskij)

“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto. Sono tremendamente suscettibili su queste cose, soprattutto mio padre. Carini e tutto quanto -chi lo nega - ma anche maledettamente suscettibili”.  (Il giovane Holden, di  J.D. Salinger)

«Poiché Lord Trelawney, il dottor Livesey, e altri gentiluomini mi hanno chiesto di scrivere la storia dell’Isola del Tesoro in tutti i suoi dettagli, dall’inizio alla fine, senza tralasciare nulla se non la posizione dell’isola, e questo solo perché esiste là tuttora un tesoro non ancora portato alla luce, prendo in mano la penna nell’anno di grazia 17… e torno al tempo in cui mio padre era proprietario della locanda “Ammiraglio Benbow” e il vecchio lupo di mare, abbronzato e sfregiato da un colpo di sciabola, prese alloggio sotto il nostro tetto.»  (Robert Louis Stevenson,   L’isola del tesoro)

Alle dodici e tre quarti l'attesa e l'ansia della scolaresca furono premiate. Sulla cattedra dell'aula di storia naturale, nella fiamma incolo della lampada di Bunse, s'accese una vivida striscia smeraldina. (I ragazzi della via Pal)

Quando Mary Lennox fu mandata a vivere con lo zio a Misselwaite Manor, tutti dissero che era la ragazza più brutta che si fosse mai vista. Ed era proprio vero. Aveva il viso piccolo e scavato, il corpicino esile, i capelli radi e sottili ed un'espressione scostante. (Il giardino segreto)

La notte del 20 dicembre 1849 un uragano violentissimo imperversava sopra Mompracem, isola selvaggia, di fama sinistra, covo di formidabili pirati, situati nel mare della Malesia, a poche centinaia di miglia dalle coste occidentali del Borneo. ("Le tigri del Mompracem" Emilio Salgari)

Questo romanzo è il primo che ho scitto ; quasi posso dire la prima cosa che ho scritto, se si eccetuano pochi racconti.Che impressione mi fa, a riprendo in mano adesso? (Italo Calvino -Il sentiero dei nidi ragno).

La mia dolorosa esperienza mi lasciò triste e depresso. Furono gli studi universitari e le pratiche religiose a riportarmi lentamente alla vita. (Vita di Pi di Yann Martel")

C'era una volta un principe, che non voleva più stare in casa di duo padre; e, siccome non aveva paura di nulla, pensò:"voglio girare il mondo, così non mi annoierò e vedrò ogni sorta di cose". (Il principe senza paura di J.e W. Grimm).

INCIPIT FAMOSI

martedì 17 novembre 2015

Festa Mobile

 

festa mobile

In Francia le vendite di Festa mobile, il romanzo autobiografico scritto da Ernest Hemingway sulla sua vita a Parigi negli anni Venti, sono aumentate tantissimo in seguito agli attentati compiuti a Parigi dall’ISIS il 13 novembre. In pochissimi giorni il libro è diventato un modo per rendere omaggio alle persone uccise e ferite nell’attentato, e una sorta di rivendicazione dei sentimenti dei parigini – la libertà, l’individualismo, il piacere e la gioia per la vita – descritti ed esaltati nel libro. Molti hanno lasciato copie del libro sui luoghi degli attentati, insieme a candele, fiori e messaggi, altri lo hanno tenuto in mano mentre lunedì veniva osservato un minuto di silenzio. Anche sui social network parecchie persone hanno pubblicato foto della copertina o di brani del libro, per mostrare che lo stanno leggendo.

Il libro racconta, attraverso episodi, i lunghi soggiorni a Parigi durante gli anni Venti, un periodo felice per l'Autore durante il quale mosse i primi passi nel mondo artistico, grazie all'incontro con Gertrude Stein e Ezra Pound. Oltre alla vita degli scrittori americani espatriati in Europa, sono descritti i momenti trascorsi al fianco della sua prima moglie, Hadley.

In queste scene di vita vissuta compaiono i nomi di persone molto importanti come Aleister Crowley, F. Scott Fitzgerald, Ford Madox Ford, Hilaire Belloc, John Dos Passos e James Joyce. Hemingway si preoccupa, inoltre, di fornire continuamente all'interno del testo indirizzi di vario genere (hotel, bar, cafè, appartamenti) raggiungibili tutt'oggi.

lunedì 12 ottobre 2015

Harry Potter e la Pietra filosofale

 

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Esce in libreria la prima edizione illustrata di Harry Potter e la Pietra filosofale – il primo libro della saga scritta da J.K. Rowling – pubblicata in Italia da Salani. I disegni sono stati realizzati dall’illustratore britannico Jim Kay, scelto personalmente da J.K. Rowling, che li ha commentati dicendo che

«Le illustrazioni di Jim Kay mi hanno profondamente commosso. Amo il modo in cui ha saputo prestare il suo talento per interpretare il mondo di Harry Potter, ne sono al contempo grata e onorata».

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sabato 3 ottobre 2015

Il Manuale di Nonna Papera

 

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Il 14 ottobre il Manuale di Nonna Papera – uno dei libri per ragazzi più popolari negli anni Settanta – esce di nuovo nelle librerie in una riproduzione della sua versione originale pubblicata nel 1970 da Mondadori.

La prima edizione del Manuale di Nonna Papera fu pubblicata nell’ottobre del 1970. I curatori furono Mario Gentilini, Elisa Penna e Giovan Battista Carpi, tre nomi molto importanti nella storia del fumetto Disney italiano:…

Su internet il blog Fragole a merenda ha ricostruito l’archivio delle ricette pubblicate nelle diverse edizioni: nel settembre del 2011 ha chiesto aiuto ai fan e a chi aveva ancora in casa vecchie copie del manuale, ottenendo molte risposte. Dopo aver quasi completato l’elenco delle ricette, nell’aprile del 2012 i curatori del blog hanno contattato Luisa Ribolzi, una delle maggiori autrici delle ricette del manuale che lavorò per Mondadori dal 1970 al 1972. Molte ricette – ha raccontato Ribolzi in un’intervista al Corriere della Sera – venivano dall’archivio Mondadori, molte altre da ricordi e esperienze personali.

io e nonna papera

dal blog Fragole A Merenda:

Io & Nonna Papera

Non capita a tutti di scoprire la vera identità di un personaggio dei fumetti che si leggevano da piccoli. E se messa così vi sembra una storia surreale, provate a leggere quel che mi è capitato in compagnia della suddetta signora. Che, lo ricordo a chi non l’avesse frequentata sulle pagine di Topolino, cucina molto e bene.
Questa è la storia di come il ricordo di un vecchio libro di cucina, il mitico “Manuale di Nonna Papera”, è riuscito a… trasformarsi in un libro nuovo! E’ una storia iniziata sulle pagine di questo piccolo blog, proseguita in centinaia di cucine d’Italia e finita sulle pagine di un grande quotidiano e poi in edicola: con un Manuale ristampato tale e quale a quarant’anni di distanza. E’ la storia bellissima di una blogger – la sottoscritta – che vuole scoprire chi c’era dietro le ricette che l’avevano fatta sognare da piccola, quelle con le quali aveva imparato a cucinare. Una storia avventurosa di cocciutaggine e d’amore, che nonostante le premesse ha trovato un lieto fine.  Una storia di quelle che uno s’immagina solo nei fumetti e invece è tutta vera…

continua…

EPILOGO (giugno 2013)

Mi ricordo che la prima “nuova ristampa” del Manuale è da mesi in casa mia: finalmente realizzo il pdf con le ricette preparate, raccontate e fotografate dai lettori di FRAGOLE A MERENDA! E’ un’edizione del Manuale “autenticamente vissuta” : un pezzo della storia di questo libro fantastico.

Potete scaricarla con un clic.

giovedì 30 luglio 2015

Death on the Nile

 

AGATA

La sua vita è stata un'avventura come i suoi romanzi. Ma Agatha Christie, Regina del giallo, ha trasportato nei suoi romanzi molte delle sue vicende e sogni personali Con Agatha Mary Clarissa Miller, il giallo non passa mai di moda. Nemmeno dopo 123 anni. Lei però non è né una stilista né un’esperta di moda. É una scrittrice e tutti la conoscono come Agatha Christie, la Regina del giallo. É tra le scrittrici britanniche più lette e tradotte, pareggiando un grande drammaturgo come Shakespeare. Pare che nella sua vita abbia guadagnato circa 20 milioni di sterline producendo 66 romanzi gialli, 20 opere teatrali, 6 libri rosa e 150 racconti.

continua su VOGUE

Death On the Nile è forse il più celebre adattamento cinematografico tratto da un libro di Agatha Christie: la cornice esotica ben rappresentata, la forza di un Peter Ustinov al massimo della forma nel ruolo di un perfetto Hercule Poirot hanno trasformato il film in un classico. L’avventura si snoda tra i monumenti egiziani durante quella che rappresenta per molti un “must” delle vacanze organizzate: la crociera sul Nilo. A bordo di un battello che scopriamo chiamarsi “Karnak” (proprio come il celebre tempio a due passi da Luxor) un gruppo eterogeneo di persone consuma la vacanza tra un omicidio e l’altro col “superospite” Poirot a indagare e formulare ipotesi.

continua su LA CROCIERA IMPOSSIBILE DI "ASSASSINIO SUL NILO"

sabato 20 giugno 2015

The Fall of the House of Usher

 

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La caduta della casa degli Usher (The Fall of the House of Usher) è un racconto del terrore scritto da Edgar Allan Poe. È conosciuto anche coi titoli La rovina della casa degli Usher e Il crollo della casa Usher.

Il protagonista e narratore in prima persona del racconto, di cui non conosciamo il nome, riceve una lettera dal suo amico di infanzia Roderick Usher, in cui viene supplicato di essere raggiunto nella sua casa di famiglia, la casa degli Usher. Il protagonista accetta l'invito e si reca quindi a fare visita al vecchio amico nella casa della famiglia, squallida e diroccata, dove viene subito colpito da un grande senso di tristezza e abbandono. Anche Roderick Usher, come assomigliando alla casa avita, è malato: è pallido, emaciato e in uno stato di perenne tensione nervosa ed eccitazione. La situazione è aggravata dalla malattia della sorella gemella, Lady Madeline, le cui condizioni di salute si aggravano a tal punto che la giovane donna muore improvvisamente pochi giorni dopo l'arrivo del protagonista a casa Usher. Roderick decide, per preservare il corpo della sorella dalla curiosità dei medici, di conservarlo e di seppellirlo temporaneamente, con l'aiuto dell'amico, nei sotterranei della casa.

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Qualche giorno dopo, durante una notte, né Roderick né l'amico riescono a dormire per via dell'imperversare di un forte uragano: l'amico decide così di leggere ad alta voce un romanzo medievale per tranquillizzare Roderick, sempre più agitato e nervoso. Durante la lettura, all'interno della casa si odono dei suoni uguali a quelli raccontati nel libro che il protagonista sta leggendo e che ingigantiscono la sensazione di terrore e sconforto di Roderick. Il protagonista cerca di tranquillizzare l'amico, spiegando che i rumori sono solo il frutto di una coincidenza, ma Roderick diventa sempre più agitato, fino a quando si apre d'improvviso la porta della stanza e appare Lady Madeleine che si getta sul fratello trascinandolo a terra morto dal terrore.

Il narratore, terrorizzato dall'apparizione della donna o del suo fantasma, fugge a precipizio fuori dalla casa sulla quale una enorme crepa si apre fendendo la facciata a metà e riducendo la casa degli Usher a un cumulo di macerie che si inabissano nello stagno ad essa prospiciente.

NARRATED BY SIR CHRISTOPHER LEE

Sir Christopher Frank Carandini Lee conosciuto semplicemente come Christopher Lee (Londra, 27 maggio 1922 – Londra, 7 giugno 2015)

È ciò che non si vede, non quello che si vede, che fa paura

sabato 18 aprile 2015

Breastfeeding Goddesses

 

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Esce il libro intitolato “Breastfeeding Goddesses” della fotografa Ivette Ivens la quale attraverso questa sua opera vuole comunicare a tutte le mamme del mondo quanto sia importante allattare i propri figli, ma in primis farlo senza vergognarsi mai. “Ho allattato entrambi i miei figli ovunque volevo. Dalla chiesa alle feste, dal mercato degli agricoltori ai negozi di design etc… Credo che le madri devono allattare i loro piccoli ogni volta che vogliono, ovunque vogliono”

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www.ivetteivens.com

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martedì 10 febbraio 2015

Fiori di neve

 

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Non esiste un solo fiocco di neve uguale all’altro. Wilson Bentley amava fotografarli e li chiamava “snow blossoms” (fiori di neve) o  “miracles of little beauty” (miracoli di piccola bellezza). Kenneth G. Libbrecht, un ricercatore del California Institute for Technology, ha invece studiato la nascita, le strutture e la formazione dei fiocchi di neve. La parte più interessante del suo lavoro è la Guida ai fiocchi di neve, un archivio online che mostra tutte le tipologie che esistono in natura.

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La neve e il suo magnifico silenzio. Non ce n’è un altro che valga il nome di silenzio, oltre quello della neve sul tetto e sulla terra.
(Erri De Luca)

Nevicata. La metamorfosi del mondo avviene in silenzio.
(Heinrich Wiesner)

La neve cade, la neve cade,
come se non cadessero i fiocchi,
ma in un mantello rattoppato
scendesse a terra la volta celeste.
(Boris Pasternak)

Mi chiedo se la neve ama gli alberi e campi, che li bacia così dolcemente. E li copre come con una morbida trapunta bianca; e forse dice “Andate a dormire, cari, finché non arriva l’estate di nuovo.”
(Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie)

“Yuko, hai trovato la tua strada?”
Il giovane si inginocchiò e disse:
“Meglio ancora, padre. Ho trovato la neve.”
(Maxence Fermine)

Nient’altro che del bianco a cui badare.
(Arthur Rimbaud)

Le due cose più belle, l’amore e la neve, che fanno sì che si guardi il mondo con occhi di nuovi puri.
(Charles Finch)

Il tempo è come un fiocco di neve scompare mentre cerchiamo di decidere cosa farne.
(Romano Battaglia)

La neve pose una tovaglia silenziosa su tutto. Non si sente se non ciò che accade dentro casa. Mi avvolgo in una coperta e non penso neppure a pensare. Sento un piacere d’animale e vagamente penso, e m’addormento senza minor utilità di tutte le azioni del mondo.
(Fernando Pessoa)

Il cielo è basso, le nuvole a mezz’aria,
un fiocco di neve vagabondo
fra scavalcare una tettoia o una viottola
non sa decidersi.
(Emily Dickinson)

mercoledì 14 gennaio 2015

Je suis “decameron”

 

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A partire dalla metà del XVI secolo il sistema di controllo delle scritture andò organizzandosi e istituzionalizzandosi per poter far fronte alla lotta contro l’eresia. Fu così istituito L’Indice dei libri proibiti voluto da Papa Paolo IV Carafa nel 1559 come “filtro” per poter fronteggiare le accuse, anche se velate, degli scrittori del tempo. L’ordine da Roma era tassativo: «…Per niun modo si parli in male o scandalo de’ preti, frati, abbati, abbadesse, monaci, monache, piovani, provosti, vescovi, o altre cose sacre, ma si mutino lj nomi; o si faccia per altro modo che parrà meglio». Il Decameron apparve nell’Indice dei libri proibiti alla lettera B nel seguente modo: «Boccacci Decades seu novellae centum quae hactenus cum tollerabilibus erroribus impressae sunt et quae posterum cum eisdaem erroribus imprimentur». (Le decadi di Boccaccio o Cento Novelle che finora sono state stampate con errori intollerabili e che in futuro saranno stampate con i medesimi errori).

Delle brache della badessa o La badessa e le brache del prete sono due dei titoli con cui è conosciuta la seconda delle dieci novelle narrate durante la nona giornata del Decameron, il secondo lunedì dall'inizio delle vicende in cui è ambientata l'opera.

Come già nel primo giorno, il tema che può essere trattato è libero. Emilia infatti, la regina della giornata, dice che si può raccontare di ciò che più piace ("si ragiona ciascuno secondo che gli piace e di quello che più gli aggrada")

La novella della badessa è raccontata da Elissa che sceglie di parlare delle astuzie amorose e di celebrare coloro che grazie all’ ingegno sono riusciti a capovolgere una situazione sfavorevole a loro favore senza ripercussioni negative.

 

Levasi una badessa in fretta e al buio per trovare una sua monaca, a lei accusata, col suo amante nel letto; e essendo con lei un prete, credendosi il saltero de’ veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose; le quali vedendo l’accusata, e fattalane accorgere, fu diliberata e ebbe agio di starsi col suo amante.
1. Già si tacea Filomena, e il senno della donna a torsi da dosso coloro li quali amar non volea da tutti era stato commendato; e così in contrario non amor ma pazzia era stata tenuta da tutti l’ardita presunzion degli amanti, quando la reina a Elissa vezzosamente disse: – Elissa, segui –; la qual prestamente incominciò:….

continua 

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il riassunto qui:

C'era una volta in Lombardia un monastero famoso per la sua devozione religiosa. Tra le monache ce n'era una di particolare bellezza di nome Isabetta che era solita ricevere viste da un parente alla lontana. Ben presto le grate che li separavano divennero per i due giovani una barriera troppo dolorosa da sopportare e cercarono il modo per incontrarsi senza ostacoli. La soluzione fu più semplice di quanto si pensasse e gli amanti iniziarono ad incontrarsi nella di lei cella, di notte. Una volta però il ragazzo fu notato da una con-sorella che lo spifferò immediatamente alle altre religiose che decisero di montare la guardia per comunicare alla badessa eventuali altri incontri sconventienti. E quel giorno non tardò ad arrivare...così corsero quindi a svegliare la superiora che

si vestì frettolosamente al buio e raggiunse il capezzale degli amanti. Qui trascinò fuori dal letto Isabetta e la mise come davanti ad un tribunale di accusa. Tutti gli occhi erano rivolti alla peccatrice che non osava alzare i suoi da terra ma, dopo aver ascoltato mille rimproveri, trovò il coraggio per alzare lo sguardo e disse alla badessa che avrebbe ascoltato pazientemente tutto ciò che lei aveva da dirle se solo...si fosse sistemata la cuffia che aveva in testa! Usimbalda, la badessa, si stupì della risposta della giovane e la invitò a pensare alle sue azioni piuttosto che al suo copricapo ma Isabetta insistette ancora sul copricapo della badessa e fece sì che tutte le consorelle si girarono a vedere che stranezza avesse mai la superiora in testa. E mentre Usimbalda scopriva con le mani quello che le altre scoprivano con gli occhi...ci fu un momento di totale imbarazzo per la scoperta che la badessa aveva in testa...un paio di pantaloni da prete, ovvero colui con il quale stava giacendo quando le monache la svegliarono! Così, senza poter più far finta di nulla, dichiarò che era evidente che era impossibile difendersi dalle tentazioni della carne e disse che potevano fare così anche tutte le altre, con discrezione. Cosa che provocò in alcune sdegno ed in altre...entusiastica partecipazione!

adattato da La badessa delle braghe, in Decameron, di Giovanni Boccaccio

lunedì 12 gennaio 2015

Je étais un enfant

 

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…e chi muore altrove non muore di meno che a Parigi (ma sfilare nella polvere di strade sterrate irrita il lucido da scarpe dei capi di Stato).

Mi firmo “Fogliazza”. Sono disegnatore satirico, illustratore, fumettista, storyboarder, autore e interprete teatrale.  Sono sposato e papà di Jacopo e Nicolò.

I miei link:   parmagheddon     www.fogliazza.com       Facebook

mercoledì 7 gennaio 2015

Je Suis Charlie

 

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C’è un fiocco nero sulla pagina francese del motore di ricerca di Google.

google france

Libertà d'informazione, libertà di critica, libertà di satira.

stampare una vignetta.

scendere in strada e attaccarla dove capita.

De tout coeur avec Charlie Hebdo

La strage di Charlie Hebdo a Parigi

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mercoledì 31 dicembre 2014

Il 2014 in 4 minuti

 

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Il palestinese Samih Vadi distribuisce regali ai bambini nel quartiere di Shujaiyya, a Gaza, tra le macerie causate dal conflitto di luglio-agosto

Storie da 2014

Ci sono otto temi che secondo noi del Post Internazionale sono significativi per l'anno che volge al termine: dovreste conoscerli

Anche se non avete seguito diligentemente tutte le principali storie del 2014 - come per esempio che cos'è l'Isis, come si finanzia e cosa vuole, che a primo impatto può sembrare un tema di politica internazionale non alla portata di tutti -, leggendo questa nostra raccolta non avete bisogno di particolari letture preliminari o conoscenze approfondite.

Quello che dovreste sapere per il 2014 lo trovate qui, con storie fruibili da tutti, raccontate in presa diretta, e uno stile semplice e chiaro, che partono dal particolare e fanno emergere il quadro generale delle cose, mettendo i fatti sempre prima delle opinioni, senza giri di parole.

continua su Post Internazionale

lunedì 8 dicembre 2014

Cerca ancora

 

un anno di ricerche

un anno di ricerche

Il nostro paese si conferma un territorio particolarmente attento alle novità provenienti dal mondo tecnologico, come dimostrano le tante query inoltrate per iPhone 6 e la ricerca di chiarimenti su selfie e moduli NFC. La diffusione del virus Ebola è un altro argomento capace di suscitare un forte interesse, oltre agli incidenti che hanno coinvolto i piloti Michael Schumacher e Jules Bianchi. Quelli per fare barbecue, ciambelle, tortellini e sugo sono invece i tutorial più consultati, a dimostrazione dell’interesse rivolto dagli italiani nei confronti della cucina. C’è poi chi si affida a bigG per sapere perché si soffre o perché si arrossisce, oppure il motivo per cui oltre mezzo secolo fa ha preso il via la guerra in Vietnam…

mercoledì 5 novembre 2014

100 rimedi contro lo stress

 

stress

La chiave è accorgersi quando sta accadendo ed essere pronti a reagire.
Per fortuna ci sono diversi modi per mantenere i fattori dello stress sotto controllo. Ecco 100 diversi consigli da applicare se si dispone di cinque minuti, cinque ore o cinque settimane!

1. Scrivi le tue preoccupazioni su un diario

2. Sbuccia un'arancia. Gli studi dimostrano che l'odore di agrumi può aiutare a ridurre lo stress

3. Leggere un libro per almeno sei minuti

4. Mangia un avocado. I grassi monoinsaturi e il potassio contenuti nel frutto possono abbassare la pressione sanguigna

5. Fai una passeggiata in spazi verdi

6. Vai a trovare la tua migliore amica

7. Concentrati per qualche minuto sul proprio respiro

8. Fai un rinvigorente pisolino

9. Porta il tuo cane a lavoro. La ricerca suggerisce che avere un “Fido” in ufficio può abbassare i livelli di stress durante la giornata

10. Ascolta Mozart

11. Prova un po’ di aromaterapia. Uno studio del 2009 ha provato che è efficace per alleviare lo stress, soprattutto per gli studenti delle scuole superiori

12. Scoppia in una risata

13. Fatti fare un massaggio

14. Dai a qualcuno un grande abbraccio

15. Canta ad un karaoke ...

16. ... o nel coro della chiesa

17. Dedicati ad un piccolo progetto

18. Raccogli il lavoro a maglia. La ricerca mostra che questa attività dà al cervello lo stesso sollievo della meditazione

19. A proposito, prova un po 'di meditazione

20. Fai sesso

21. Annulla l'iscrizione a tutte le e-mail promozionali

22. Bacia una persona amata

23. Chiama tua madre

24. Fai un esercizio di rilassamento muscolare

25. Prova la “Cioccolato-meditazione". Questo ti permette di assaporare al meglio il sapore del dolce. Istruzioni qui

26. Prendi una vacanza dalle email. (Vantaggio: Ti rende anche più produttivo)

27. Perdona qualcuno

28. Pensa a qualcosa che ti gratifichi

29. Fai esercizio. La ricerca dimostra che aiuta a stimolare la capacità del corpo di gestire lo stress

30. Sii consapevole di come affrontare la frustrazione durante una discussione

31. Bevi il tè nero

32. Spegni lo smartphone per qualche minuto

33. Fai una passeggiata

34. Bevi del succo d'arancia

35. Mastica una chewing-gum

36. Rifletti su cosa (e chi) è importante nella tua vita

37. Mangia cibi ricchi di acidi grassi omega-3. Il salmone ad esempio!

38. Tocca nelle vostre credenze religiose

39. Cerca un lavoro meno stressante

40. Vai a vivere a Salt Lake City (o semplicemente visitalo). È stata definita la città meno stressante nel 2014

41. Vai a lavoro a piedi o in bicicletta

42. Ascolta i suoni della natura rilassanti

43. Mangia una ciotola di farina d'avena

44. Prova l’agopuntura

45. Fai un sorriso a qualcuno

46. Esercita l’immaginazione

47. Prendi una pianta per la tua casa o per la scrivania

48. Lasciatevi andare ad un bel pianto

49. Mangia un po ' di cioccolato fondente

50. Entra in contatto con il tuo yogi interiore. Prova una di queste posizioni yoga

51. Di’ di no. Si può fare qualsiasi cosa, ma non tutto

52. Avere un orgasmo

53. Iscriviti ad una lezione di “yoga della risata”

54. Fai pensieri positivi

55. Danza. Non solo a riduce lo stress, aumenta anche la memoria

56. Fai un bagno caldo

57. Circondati di profumo di pini ...

58. ... O di aroma alla vaniglia

59. Stai in acqua

60. Dormi. Non solo è fondamentale per lo stress, ma è anche la chiave per la tua felicità quotidiana. "Quando siamo esausti, ci “trasciniamo” per tutto il giorno invece di goderci la giornata" ha detto una volta il presidente e redattore capo dell’Huffington Post Arianna Huffington

61. Ordina la tua casa o la tua scrivania

62. Diventa una persona mattiniera

63. Trascorri del tempo con i cavalli

64. Concentrarti su un solo compito alla volta

65. Presta attenzione all'ambiente circostante

66. Se sei un fumatore, smetti di fumare

67. Guarda i video 3-D di alberi. (Davvero!)

68. Vai in spiaggia

69. Prendi le distanze da persone che ti provocano stress

70. Ripeti un'affermazione positiva. Vuoi qualche qualche esempio? Prova questi

71. Non fare la fila

72. Trascorri del tempo con la persona di cui sei innamorato

73. Bevi una tazza di tè verde

74. Sentiti libero di ignorare il tuo capo mentre sei in vacanza

75. Non temere d’invecchiare

76. Prova a fare un esercizio di "controllo dello stato d'animo". Trova consigli su come farlo qui

77. Prendi una pausa dal social media

78. Usa un po ' di linguaggio volgare (con la giusta compagnia)

79. Condividi un pasto con un amico

80. Fai un profondo sospiro ...

81. ... O un urlo primordiale

82. Fai una faccia buffa

83. Chiudi gli occhi, anche solo per pochi istanti. (Ma non farlo mentre guidi)

84. Spazzola i capelli

85. Fai qualcosa di bello per qualcun altro. Buon karma e meno stress!

86. Concediti un po’ di tranquillità

87. Scrivi i tuoi pensieri su un pezzo di carta, poi, letteralmente, buttali fuori

88. Fissa il colore blu

89. Guarda vecchie fotografie

90. Imposta dei "confini di stress". Se qualcuno - o qualcosa - sta cominciando a oltrepassarli allontanati dalla situazione

91. Vai a correre

92. Colora un'immagine. Questa attività non è solo per i bambini!

93. Coccola il tuo cane o il tuo gatto

94. Guardare fuori dalla finestra

95. Prova una app anti-stress. Programmi come Headstress, Calm e il GPS per l'anima sono progettati per ridurre lo stress

96. Usa la tua immaginazione e guarda la tua vita come se fosse la scena di un film

97. Conta fino a 10, Poi ripeti il conto alla rovescia

98. Trascorri un po ' di tempo al sole

99. Fai la pausa pranzo lontano dalla scrivania

100. Se lo stress diventa ingestibile o travolgente, considera di vedere un terapista

da Huffington Post

venerdì 31 ottobre 2014

La mummia più bella del mondo

 

Un libro da HalloweenLa Veglia Eterna. Il lettore viene accompagnato a scendere i gradini che conducono alle catacombe e, oltrepassato il cancello, eccole: le mummie. Riposano in piedi nelle nicchie bianche, nei loro antichi abiti, e assomigliano a una versione macabra delle vecchie foto in bianco e nero, in cui uomini con grandi baffi e donne con grandi sottane se ne stavano in posa, impalati come manichini. Tra queste spicca la piccola Rosalia, dolcemente adagiata nella sua minuscola bara: il suo volto è sereno, la pelle appare morbida e distesa, e le lunghe ciocche di capelli biondi raccolte in un fiocco giallo le donano un’incredibile sensazione di vita. Se Rosalia Lombardo è stata imbalsamata, come altri corpi presenti nelle Catacombe, la maggior parte delle salme ha invece subìto un processo di mummificazione naturale – vale a dire senza che fossero eliminati viscere e cervello oppure iniettati particolari liquidi conservanti. La mummificazione è una tradizione antichissima in Europa, che in Sicilia ha preso particolarmente piede, e le Catacombe di Palermo rimangono l'espressione più straordinaria di questa tradizione, in ragione del numero di corpi conservati al loro interno (1252 corpi e 600 bare in legno, alcune delle quali vuote, secondo un censimento del 2011). Pagina dopo pagina, il libro si offre come una guida storica e storico-artistica alla più grande collezione di mummie spontanee e artificiali al mondo.

I Frati Cappuccini si stabilirono a Palermo, presso la chiesa di Santa Maria della Pace, nel 1534. Inizialmente furono gli unici a essere sepolti in loco anche se, più che una vera e propria sepoltura, si trattava piuttosto di una fossa comune, o “carnaia”, com'era chiamata al tempo: i corpi venivano calati dall'alto avvolti in un lenzuolo, e adagiati in questa fossa sotterranea che si apriva, come una grossa cisterna, sotto l'altare di Sant'Anna. Dato che la comunità dei Cappuccini a Palermo stava crescendo, per motivi di salubrità e questioni di spazio c’era bisogno di un cimitero più grande. Così qualche anno prima del 1599 vennero avviati degli scavi per costruire un luogo di sepoltura sotterraneo, dove per prima cosa sarebbero stati spostati i resti umani contenuti nella vecchia “carnaia” ormai stracolma. Ma, una volta aperta la pietra che sigillava la fossa comune, ecco la sorpresa: quarantacinque cadaveri, buttati là sotto – senza casse e sovrapposti gli uni agli altri – furono ritrovati praticamente intatti. Il fatto aveva senza dubbio un che di prodigioso, e si decise pertanto di esporre quaranta di queste salme nel nuovo vano scavato nella terra, collocandole tutte attorno alle pareti, e ponendo un'effigie della Madonna in una nicchia al centro. Le cinque salme incorrotte che non trovarono spazio lì dentro probabilmente ritornarono nella fossa comune. La notizia dei corpi ritrovati intatti portò una certa fama al convento: a poco a poco, i Cappuccini cominciarono ad accogliere un numero sempre maggiore di salme di “secolari” finché, nel 1783, decisero di concedere la sepoltura a chiunque ne facesse richiesta. Da allora il cimitero conventuale divenne una specie di zona franca, sempre esplicitamente escluso da tutte le leggi civili emanate in materia di sepolcri, finché venne chiuso nel 1880, salvo accettare in via eccezionale ancora due salme nei primi anni del XX Secolo; la prima, nel 1911, fu quella di Giovanni Paterniti, viceconsole degli Stati Uniti. La seconda fu quella di Rosalia Lombardo, una bambina di due anni morta nel 1920 e oggi nota come “la mummia più bella del mondo”.

Catacombe dei Cappuccini di Palermo