Consigli , moniti, raccomandazioni paterne...
Il Maestro Leo Gullotta ha dato tutto questo al Teatro Verdi, al consueto incontro "Giù la maschera" condotto da Peppe Iannicelli.
Ha presentato la sua ultima fatica "Le allegre comari i Windsor" di Shakespeare, in cui interpreta un Falstaff dal trucco pesantissimo che lo rende quasi irriconoscibile. Ha presentato il suo cast di attori (bellissimi e giovanissimi) e si è buttato fra le braccia del suo pubblico che tanto lo ama e che lui tanto ama.
Un ricordo di Nanny Loy, citazioni di grandi del cinema, come Scola, Visconti, Garrone... Un passaggio affettuoso sulla ditta catanese Condorelli... con cui da 21 anni dice che collaborare :"E' sempre un piacere".
Ha consigliato ai bambini di parlare sempre, sempre, e comunque, di tutto ciò che vogliono sapere, con i propri genitori, con le maestre, con i grandi, che sanno dare solo amore.E poi l'epilogo con la parola a lui dedicata in collaborazione con "La Dante Alighieri", CRICCHIARE, che compare nel Canto I del Ciocco di "Myricae" di Pascoli, da lui letto con la voce e la tenacia inconfondibili di sempre.
Motivazione: il Maestro Gullotta è un po' come Pascoli! Fa dei suoi personaggi, umili, modesti, talvolta grotteschi, delle icone... dei simboli, come, per dirne qualcuna: il passeggero goffo di "Cafè Express" o il tonto ma furbastro Sgueglia di "Mi manda Picone".
Non più di 5 minuti di apparizioni cinematografiche, ma indimenticabili, indelebili...
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