venerdì 17 febbraio 2012

COLAZIONE DA TIFFANY

 

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Raccontare di Holly?

Innamorarsi di una creatura selvatica?

Per tutti Colazione da Tiffany è il film di Blake Edwards con l’indimenticabile Audrey Hepburn e George Peppard... Per quasi tutti, dato che Colazione da Tiffany è un breve romanzo gioiello di Truman Capote da cui Samuel Adamson ha tratto una riduzione teatrale. Ho accettato di dirigere Colazione da Tiffany perché lo considero un classico del ‘900. Holly Goligthly è una cover girl americana arrivata a New York un po’ lolita cresciuta, un po’ traviata; intorno a lei ruotano i molti personaggi del mondo un po’ ridicolo e patinato dell’East End newyorkese: un agente di Hollywood, un mafioso italoamericano, il proprietario di un bar, ricchi diplomatici brasiliani. Lei vive in una modesta casetta dell’East Side popolata da una fauna artistica al limite della sopravvivenza e della trasgressione. Tutti sono un po’ innamorati di Holly che sembra attraversare la vita in punta di piedi: il suo passato, il primo marito, la sua attività di prostituta, le sue feste sgangherate... ma Holly ha una grazia innata e per tutti “è in transito”. Nessuno la può fermare, catturare o dire che appartenga a lui. Suo contraltare nella drammaturgia è lo scrittore William Parsons, timido, impacciato, che subisce il suo fascino e la considera sua fonte di ispirazione. Trascinato da Holly a conoscere e vivere la grande New York, William è la nostra guida fra le pagine del testo teatrale.

 (Piero Maccarinelli)

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  • Lui è buono, vero, Gatto? Su, vieni qua, povero amore, povero amore senza nome... ma io penso che non ho il diritto di dargli un nome... perché in fondo noi due non ci apparteniamo, è stato un incontro casuale. E poi non voglio possedere niente, finché non avrò trovato un posto che mi vada a genio... non so ancora dove sarà, ma so com'è. (Holly)
  • Io vado pazza per Tiffany... specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie. (Holly)
  • Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany... comprerei i mobili e darei al gatto un nome! (Holly)
  • [Parlando di Sing Sing, nota prigione americana] Quant'è ridicolo un nome simile per una prigione, vero? Ma chi gliel'ha dato? È un nome che potrebbe andare per un circo equestre. (Holly)
  • Voglio dire... qualsiasi gentiluomo con un minimo di chic ti dà un cinquanta per la custode e io chiedo almeno altri cinquanta per il taxi. (Holly)
  • [parlando di Holly] È una matta autentica. E sai perché? Perché Holly è convinta di tutte le idiozie che afferma. Intendiamoci, a me è simpatica da morire, su questo non c'è alcun dubbio, ma io ho un'anima da artista, ecco, e se non sei un artista non la puoi apprezzare, perché è un fatto di... fantasia, mi sono spiegato? (O.J. Berman)
  • [parlando di Holly] Dalle un'occhiata tu ragazzo. E vedi che mangi un po' di più. È tutta ossi. (Doc)
  • Il terribile, Fred, tesoro, è che sono ancora Lullaby... la Lullaby che ruba uova di tacchino e che, appena può, scappa nella prateria... solo che adesso lo chiamo avere le paturnie. (Holly)
  • Non accetto da bere dai gentiluomini che mi disapprovano... e specialmente da quelli che sono mantenuti da altre gentildonne. Perciò ecco qua, [offrendo una banconota a Paul] ormai sarai abituato a prendere soldi dalle signore, no? (Holly)
  • Quello che è certo è che avevo sbagliato nel classificarlo. Pensavo che fosse un verme. Invece è un super verme, ecco. Un super verme, sotto spoglie di verme. (Holly)
  • Non ricordo di aver mai bevuto champagne di prima mattina. Con la prima colazione in molte occasioni. Ma mai prima della prima. (Paul)
  • Perché non passiamo la giornata a fare cose mai fatte prima? Sarebbe divertente. Ci sarà qualcosa che non hai mai fatto... e in quanto a me, è un po' difficile, ma tenteremo di trovarne qualcuna. (Holly)
  • Certe luci della ribalta rovinano la carnagione, a una ragazza. (Holly)
  • Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene. (Holly)
  • Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa. (Paul)
  • Un uomo si giudica dagli orecchini che ti regala... Che orrore questi... li ho comprati io. (Holly)
  • Qualche volta è bello essere presa per una balorda (Holly)

il Film

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Non avevo nulla in comune con Holly, ma intuivo che potevo caratterizzarla. Sapevo che sarebbe stato difficile, ma avevo voluto lo stesso la parte. A quel tempo dovevo essere anche un po' impudente. Ma come neo mamma mi sentivo più selvaggia che mai. (Audrey Hepburn)

Moon River, wider than a mile,
I'm crossing you in style some day.
Oh, dream maker, you heart breaker,
wherever you're going I'm going your way.
Two drifters off to see the world.
There's such a lot of world to see.
We're after the same rainbow's end--
waiting 'round the bend,
my huckleberry friend,
Moon River and me.

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