Ocean Terminal è il titolo del volume di Piergiorgio Welby pubblicato postumo e curato Francesco Lioce. È un insieme di prose spezzate che si riannodano a distanza o si interrompono proprio quando sembrano preannunciare altri sviluppi: dall'infanzia cattolica alla scoperta della malattia.
Accostare terminal a oceano è un’idea singolare, è come domandarsi dove comincia o finisce l’universo.
Terminal nel linguaggio quotidiano sta a significare un luogo dove il viaggio finisce (terminale, se riferito alla vita) ma anche dove il viaggio può cominciare. Terminale è anche un computer da dove partono impulsi verso il tutto.
Ocean è anche un vocabolo che nella sua pronuncia rimanda alla catena di supermercati Auchan e come non pensare al supermercato come luogo dove si concentra la vita dell’umanità; sugli scaffali del supermercato è concentrata e riassunta tutta l’attività umana del pianeta. Nei supermercati c’è il segno dell’inizio e della fine della vita terrena dell’essere umano. Welby è un supermercato colorato, stracolmo di cose belle e brutte, cose allettanti, cose che fanno male, cose che bisognerà buttare, riciclare, e alimenti con data di scadenza.Welby è un supermercato vivo, pieno di gente; la sua data di scadenza non gli ha impedito di vivere appassionatamente. Ocean Terminal è la vita-supermercato di Piergiorgio Welby dove gli scaffali sono carichi di ricchezze generate dalla meravigliosa complessità dell’essere e che superano gli ostacoli imposti dal destino, anche da un destino crudele.
da CALIBANO
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