Quando Fiorella Mannoia era una bambina, il padre non le raccontava le favole. Lui preferiva farla addormentare con «le storie delle opere. Così so che Rigoletto ha ammazzato per sbaglio sua figlia, che Traviata è morta incolpevole… Mi piacevano ma ci piangevo, perché alla fine queste povere donne morivano sempre tutte». Ma quel momento, prima di prendere sonno, rimane uno dei ricordi più cari della cantante, che mentre parla sembra rivedere «papà che, in falsetto, mi cantava le arie più celebri… vissi d’arte, vissi d’amore… Ancora oggi non c’è volta che senta l’ouverture della Traviata senza che mi metta a piangere perché mi torna in mente lui».
Il 7 settembre, quando sarà sul palco dell’Arena di Verona per il concerto in cui festeggerà 40 anni di carriera, un pensiero non potrà che andare a quel papà con cui aveva un rapporto «tanto speciale, diverso da quello che ho con mia mamma. Lei ha 94 anni e la amo moltissimo. Ma con papà era un’altra cosa: tutte le coccole, le carezze, le ho ricevute da lui».
…continua su “CORRIERE:IT”
Nessun commento:
Posta un commento