Leopardi è un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, in una casa che è una biblioteca. La sua mente spazia ma la casa è una prigione: legge di tutto, ma l’universo è fuori. In Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca disperatamente contatti con l’esterno. A ventiquattro anni, quando lascia finalmente Recanati, l’alta società italiana gli apre le porte ma il nostro ribelle non si adatta. A Firenze si coinvolge in un triangolo sentimentale con Antonio Ranieri, l’amico napoletano con cui convive da bohémien, e la bellissima Fanny. Si trasferisce infine a Napoli con Ranieri dove vive immerso nello spettacolo disperato e vitale della città plebea. Scoppia il colera: Giacomo e Ranieri compiono l’ultimo pezzo del lungo viaggio, verso una villa immersa nella campagna sotto il Vesuvio. Una storia di genio, sofferenze, poesia, amori e avventure.
Al prossimo festival del cinema di Venezia sarà in concorso "Il giovane favoloso", un film biografico di Mario Martone su Giacomo Leopardi , interpretato da Elio Germano. Com'è noto, il poeta visse i suoi ultimi anni in una splendida villa di campagna ai piedi del Vesuvio . Il primo trailer, e poi il film uscirà nelle sale il 16 ottobre.
All'Italia
- Piangi, che ben hai donde, Italia mia.
Il passero solitario
- D'in su la vetta della torre antica, | passero solitario, alla campagna | cantando vai finché non more il giorno; | ed erra l'armonia per questa valle.
L'infinito
- Sempre caro mi fu quest'ermo colle, | e questa siepe, che da tanta parte | dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
- Così tra queste immensità s'annega il pensier mio | E il naufragar m'è dolce in questo mare. Il sabato del villaggio
Il sabato del villaggio
- La donzelletta vien dalla campagna, | in sul calar del sole, | col suo fascio dell'erba; e reca in mano | un mazzolin di rose e viole, | onde siccome suole, | ornare ella si appresta | dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
- Questo di sette è il più gradito giorno, | pien di speme e di gioia.
Amore e Morte
- Quando novellamente | Nasce nel cor profondo | Un amoroso affetto, | Languido e stanco insiem con esso in petto | Un desiderio di morir si sente: | Come, non so: ma tale | D'amor vero e possente è il primo effetto.
- Poi, quando tutto avvolge | La formidabil possa, | E fulmina nel cor l'invitta cura, | Quante volte implorata | Con desiderio intenso, | Morte, sei tu dall'affannoso amante!
da Wiliquote
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