martedì 22 luglio 2014

In attesa di Richard…

 

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Fans in attesa sotto la pioggia, ma quando l'attore è arrivato il maltempo ha concesso una tregua (prima di riprendere con intensità). Camicia bianca, modi garbati con tutti, Gere al photocall si lancia tra i fotografi, durante la conferenza stampa saluta tutti.

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«Sono davvero felicissimo di essere qui. Io prendo ogni occasione utile per venire in Italia, ho molti amici qui, adoro la costiera amalfitana. Sono contento di essere qui per la prima volta, al Festival di Giffoni dove si realizza una cosa straordinaria. Le relazioni che si stringono qui avranno poi delle conseguenze per tutto il pianeta».

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"Torno qui ogni volta che posso  e stavolta sono accompagnato da mio figlio Homer, che ama tantissimo l'Italia, e dal suo amico Daniel". Questa volta la spinta a ritornare è doppia: "Credo fermamente in questo festival che si rivolge ai ragazzi, le cui azioni avranno una risonanza essenziale per il nostro pianeta. Sono una generazione acuta, brillante, motivata e qui trovano il posto perfetto per condividere esperienze, parlare con i coetanei con cui condividono una visione comune della vita. E non finisce tutto l'ultimo giorno della manifestazione, non si tratta di passare il tempo divertendosi e godendosi il momento, l'impatto di Giffoni continua nella formazione di questi giovani cittadini di un minuscolo pianeta nell'infinito universo".

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L’attore si racconta ai tantissimi giurati che vogliono sapere quanto il Gere attore sia vicino all’uomo: «Se trovate una somiglianza tra me e quel che racconto nei film è perché io cerco di fare sempre cose nelle quali mi ritrovo. Fare film per me è un lavoro e cerco di non tenere mai troppo diviso il lavoro dalla mia vita e dai miei valori».

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«L'industria cinematografica sta vivendo un periodo di transizione e non è più quella dei miei esordi, negli Anni Settanta. Oggi gli studios non producono più pellicole del genere. Intanto canali via cavo come Showtime ed HBO dispongono di budget tali da realizzare prodotti di grande livello. Magari un giorno produrranno anche film: sarebbero i benvenuti perché non esiste alcuna distinzione tra piccolo e grande schermo».

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Ci tengo a ricordare cosa rispose il Dalai Lama a un amico che stava per diventare padre e che si domandava come poter insegnare al figlio i veri valori della vita: "Insegnagli a rispettare la vita di un insetto. Anche lui ha dei figli, dei genitori. Se riesci ad insegnargli questo, gli hai insegnato tutto". Io, comunque, sono ottimista rispetto al genere umano: noi, di fondo, siamo creature gentili e se tutti partissimo da questo, i problemi non solo li risolveremmo ma non esisterebbero neppure».

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Gere, dopo essersi complimentato con l’interprete Caterina, ha detto di aver pianto tre volte al video di Welcome dei ragazzi e ha persino commentato con piacere i fiori sul tavolino accanto a sé. Un gentiluomo d’altri tempi, insomma, oltre che un grande testimone del suo tempo: «All’inizio pensi solo a recitare ma quando capisci che quello che dici viene ascoltato dal pubblico devi prendere coscienza della grande responsabilità che comporta e agire di conseguenza».

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La star hollywoodiana, nel ricevere il Premio Truffaut, ha detto: «Grazie a tutti, ragazzi. Io non sapevo bene cosa aspettarmi, ma mi sono reso conto che questo festival è veramente, veramente importante. Non per me, che non sono nessuno, ma per voi, ragazzi. Tutto questo è davvero speciale. E parteciparvi vi dà una grande responsabilità. Voi siete stati portati qui da tanti diversi posti del mondo e siete in un luogo in cui ci si aspetta che facciate venir fuori la parte migliore di voi. Dovete sempre ricordarvi che quel che fate e siete qui, dovete portarlo nelle vostre comunità, portatelo con voi, dovete restare in contatto tra di voi, connessi, e continuare a moltiplicare tutto questo per il resto della vostra vita».

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„Dopo aver lasciato la stampa, Gere raggiunge i fans sul blu carpet senza purtroppo poter rilasciare autografi, ma salutando tutti con uno speciale scintillio negli occhi e un caldo sorriso“

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Il nostro peggiore nemico può diventare il nostro migliore maestro

R.G.

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